Salone di Ginevra 2014 – Speciale Le Mans


Non solo anteprime assolute all’edizione 2014 del Salone di Ginevra.
L’area tematica della kermesse ginevrina quest’anno ha proposto una retrospettiva sulla 24 ore di Le Mans, ospitando venti modelli fra i più significativi nella storia della classicissima francese.
Una rassegna che si apre ovviamente con la Shenard & Walcher vincitrice della primissima edizione del 1923. Le prime mattatrici della 24 ore più celebre al mondo furono in realtà le Bentley Six, protagoniste assolute negli anni ’20, per poi cedere lo scettro alle Alfa Romeo 8C 2300, dominatrici nel decennio successivo.
Sospesa negli anni del conflitto mondiale, Le Mans ritorna in calendario nel 1949, in un’edizione che darà alla Ferrari il primissimo successo internazionale, grazie alla Barchetta 166.
Gli anni ‘50 furono segnati dalla sfida fra la casa di Maranello e la Jaguar, quest’ultima vincitrice in tre edizioni consecutive, ma saranno poi ben sei le vittorie di fila messe a segno dalle Rosse di Maranello, dal 1960 al 65.
E’ in quegli anni che irrompe sulla scena il gigante Ford, che dopo due tentativi falliti, nel 1966 appone il proprio nome nell’albo d’oro della classicissima francese, ripetendosi poi per tre edizioni consecutive.
Gli anni ‘70 coincidono con l’epoca d’oro della 24 ore di Le Mans, quando gli echi di una vittoria diventano così roboanti da indurre i colossi dell’automobile a scendere in pista. E mentre la Ferrari abbandona la scena per dedicarsi esclusivamente alla Formula 1, la classica francese diviene terreno di conquista della Porsche, che nel tempo dovrà misurarsi con avversari sempre più temibili.
Come le splendide Matra Simca, qui nella versione che vediamo esposta, trionfatrice nel 1973….
O l’Alpine Renault vincitrice nel 1978. Alla fine degli anni ’80 è la Jaguar a tornare protagonista, lasciando poi il testimone allo squadrone Peugeot allora capitanato da Jean Todt.
Ormai siamo giunti agli anni ‘90, quando la classicissima francese, in contrasto persino con la FIA, ormai sempre più orientata a promuovere gare brevi più che corse di durata, ritrova nuova linfa vitale varando regolamenti in totale autonomia, incentrati su nuove sfide tecnologiche.
La grande corsa francese vedrà così il trionfo della Mazda a motore rotativo, vincitrice nel 1990, e nell’ultimissimo decennio, l’avvento dei motori ibridi benzina e diesel, portati al trionfo dall’Audi Sport.
Nonostante le 12 vittorie pressoché di fila messe a segno dalla casa degli anelli, resta la Porsche la mattatrice di Le Mans, con ben 16 allori assoluti. Il miglior
lancio possibile al ritorno sulla scena della casa di Stoccarda con la supertecnologica 919, pronta al debutto nella prossima 24 ore.
L’avventura di Le Mans continua.

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