Marco Gentili

Salon Rétromobile, nel segno della DS

 

DS Automobiles, marchio premium della galassia PSA, particolarmente legato alle proprie radici, è presente a Retromobile 2016 con uno stand dedicato alle più accattivanti vetture del passato.

Prima di tutto una DS Coupé Bossaert GT 19 del 1963, modello d’eccezione. L’esemplare presentato, di colore Bordeaux, è senza dubbio l’unico ancora esistente della dozzina prodotta all’inizio degli anni 60 da Hector Bossaert. Appassionato di gare e riferimento per la preparazione delle auto da competizione, Bossaert sperimenta la realizzazione di una coupé sulla base di una berlina DS. Affida le sue linee allo stilista italiano Pietro Frua per la creazione della Coupé GT 19.
Al suo fianco una SM OR, modello inedito appositamente preparato per questa edizione di Retromobile. Il modello esposto, del 1970, è dotato di un motore Maserati V6 con carburatori, vetri azzurrati, aria condizionata e interni in pelle Havane.

L’eleganza Peugeot a Rétromobile 2016

 
Allo stand de “l’Aventure Peugeot” a Retromobile 2016 protagonista assoluta l’elegante 402 Darl’mat cabriolet del 1937, la più ambita e preziosa Peugeot in assoluto, vincitrice di classe alla 24 ore di Le Mans del 1938 ma anche di numerosi concorsi d’eleganza. Fascino senza tempo.
Tempo di anniversari, con il 50. compleanno della 204 coupé e il trentennale della 205 cabriolet.
A guidarci in questo viaggio nella storia Peugeot è Fabrizio Taiana, Segretario Club Storico Peugeot Italia

Sua Maestà Peterhansel, Dakar alla Peugeot

Obiettivo centrato. Dopo una prima stagione di apprendistato, la Peugeot è tornata a trionfare alla Dakar rinverdendo i fasti degli anni ’90. A compiere l’impresa al volante del velocissimo buggy 2008 DKR è stato ancora una volta Stephane Peterhansel, sempre più ‘Mister Dakar’. Il pilota della Peugeot ha conquistato il successo numero 12 in questa corsa, avendo saputo aggiungere, alle sei vittorie colte con le due ruote (nelle edizioni 1991, 1992, 1993, 1995, 1997, 1998), altrettanti allori una volta passato alle automobili (2004, 2005, 2007, 2012, 2013). Il 50enne pilota francese, dopo un’iniziale sfuriata dei suoi velocissimi compagni di squadra, l’esordiente Sebastian Loeb e il coriaceo Carlos Sainz, è uscito fuori alla distanza, regolando agevolmente il ritorno di Al Attiyah, 2° con la Mini e De Villiers, 3° con la Toyota.
Una vittoria di prestigio per la Casa del Leone, che può così aggiungere un altro trofeo alla sua ricca bacheca.

Omaggio a Maria Teresa de Filippis


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È scomparsa a 89 anni Maria Teresa De Filippis, la prima donna pilota nella storia della Formula 1. Nata a Napoli nel 1926, la De Filippis esordì nelle competizioni quasi per gioco, mostrando da subito un talento non comune. La Maserati A6GCS è stata la vettura che le ha dato le maggiori soddisfazioni, come la vittoria assoluta alla Catania/Etna del 1955. Un successo prestigioso, per di più ottenuto siglando il nuovo record della cronoscalata, che porrà le basi in vista del successivo passo nella sua carriera agonistica, ovvero il debutto in F.1. Nel 1958 acquista perciò una Maserati 250F che porta al debutto al Gran Premio di Siracusa, cogliendo un ottimo 5° posto al traguardo. L’esordio nel Campionato Mondiale avviene pochi giorni dopo, al GP di Montecarlo, mancando però la qualificazione. Conclude la stagione ’58 disputando tre GP con il miglior risultato del 10° posto nel GP del Belgio. L’annpo seguente disputò le qualificazioni del GP di Montecarlo, ma poi decise di porre fine alla sua carriera dopo la tragedia di Jean Behra, suo amico nonché titolare della squadra per la quale avrebbe corso la stagione 1959. Questo video vuole essere il nostro sentito omaggio alla Signora delle Corse, o come amava definirsi, “una donna fra tante primedonne”.
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Un anno fa, Jean Pierre Beltoise

Personaggio scomodo, pilota ruvido, fama da duro. Sinistramente legato ad un assurdo incidente che nel 1971 ha privato l’Italia da corsa di uno degli astri nascenti più fulgidi dell’epoca: Ignazio Giunti. Eppure è tempo di dedicare a Jean Pierre Beltoise il giusto tributo, quello di un campione indomito, innamorato del suo lavoro, sopravvissuto a sé stesso in un’epoca che di sconti ne ha concessi davvero pochi. E allora, perché non ricordarlo così, ad un anno esatto dalla sua scomparsa, con questo breve contributo filmato, che ci restituisce un JPB più intino e più vero…
Ormai, a quest’ora, vecchie ruggini, rivalità e incomprensioni saranno state già chiarite da un pezzo.

Merci Thierry!

Un’altra Dakar (?) è in pieno svolgimento…E il ricordo corre alla Paris-Dakar, l’ultima vera avventura on the road dell’era moderna. Un sogno, un miraggio, una sfida impossibile, pensata e concepita da un grande idealista, un grande uomo con la caparbia cocciutaggine di un bambino che non conosce il significato della parola “impossibile” e il cuore colmo di passione.

Eri il mio idolo, era bellissimo vederti dirigere la corsa come un capitano che governa la ciurma dal ponte di comando. Sono passati giusto 30 anni da quando, per inseguire il tuo sogno, te ne sei andato via. Sembra ieri, sembra un secolo fa. Difficile a dirsi, tanto è cambiato il motorsport in questi anni. Ma forse è il mondo ad essere cambiato tanto.
Oggi però il mio pensiero e il mio ricordo vanno a te, Thierry Sabine. Per dirti solo questo: grazie.