Marco Gentili

Novità Peugeot al Salone di Parigi 2014

 

Peugeot al Salone di Parigi con tutte le ultime novità in tema di tecnologia, efficienza, design e sportività. Il Mondial de l’Automobile è l’occasione per introdurre le nuove 308 GT e 508, nate nel segno dello sviluppo e dell’innovazione.

Al loro fianco, due concept car affascinati: Exalt e Quartz, per un alto di gamma differenziato che sposa sensazioni
ed efficienza.

La stessa efficienza di Peugeot 208 2L HYbrid Air, che con la nuova motorizzazione Euro 6, nelle versioni benzina
con la famiglia PureTech e l’1.6 THP, e nelle versioni diesel con i motori BlueHDi, rispetta con un anno di anticipo i nuovi regolamenti europei.
La parte più ruggente del DNA di Peugeot sarà esaltata dall’edizione speciale 208 GTi 30th insieme a 2008 DKR,
che evidenziano il know-how di Peugeot Sport.

Non solo, al Salone dell’Automobile di Parigi si discute anche dei servizi e delle tecnologie che arricchiscono
l’esperienza di guida: Peugeot Connect Apps, My Peugeot, Mirror screen connesso allo smartphone e … molto
altro ancora da scoprire.

Peugeot 205 T16, festa a Padova Fiere

 
La Peugeot 205 Turbo 16 compie trent’anni e non poteva che essere la fiera AutoMoto d’Epoca di Padova, la giusta passerella per festeggiare il prestigioso compleanno.

Peugeot ha portato alla kermesse padovana la degna erede, la Peugeot 208 Turbo 16, quella portata quest’anno al debutto agonistico nel Campionato Italiano Rally dall’equipaggio ufficiale di Peugeot Italia Paolo Andreucci – Anna Andreussi, durante il Rally del Ciocco, dove l’equipaggio si è piazzato in terza posizione. Il motore trasversale anteriore è un 1600 cc, sedici valvole turbo, da 280 CV, abbinato ad un cinque marce sequenziale, mentre la trazione è integrale, come la sua “antenata”.

Insieme alla Peugeot 205 Turbo 16 c’è in esposizione la Peugeot 205 Turbo 16 stradale, una vettura estrema, con motore centrale 4 cilindri turbo intercooler di 1775 cc da 200 CV e trazione integrale, e la Peugeot 205 Turbo 16 Evoluzione 2, nata per incrementare le prestazioni della 205 Turbo 16 da gara caratterizzata dalla vistosa appendice aerodinamica posteriore e dall’aumento di potenza da 370 a 430 CV. L’esemplare presente ad AutoMoto d’Epoca, proveniente dal Museo del Marchio a Sochaux, è un prototipo che ha partecipato al Tour de Corse per meglio affinare le potenzialità della vettura.

Infine c’è la Peugeot Quasar, quella che è considerata l’esercizio di design del 1983 da parte del Centro Stile di La Garenne, che creò un concept per una sportiva biposto un po’ futurista, sviluppata su un telaio derivato da quello della 205 Turbo 16. Il motore era un 1775 cc biturbo con intercooler che erogava 600 CV, naturalmente con trazione integrale.

Citroen C4 Cactus

 
Soffia un vento nuovo nel mondo dell’auto, ed ha l’aria casual e un po’ sbarazzina della Citroen C4 Cactus, originale crossover francese di dimensioni compatte, attesa in Italia a settembre, ma già ordinabile nelle concessionarie a prezzi compresi tra 14.950 e 21.500 euro.
Realizzata sul pianale della C3 con passo allungato, la nuova Cactus è nel solco della tradizione di Citroen in fatto di auto “user-friendl”, a cominciare dalla mitica 2 CV,senza dimenticare la Dyane o la Mehari. Auto semplici quanto geniali, capaci di coniugare al meglio uno stile personale, praticità, funzionalità, comfort, senza mai incidere su costi e listini. Insomma, auto intelligenti alla portata di tutti, com’era nello spirito di André Citroen, il fondatore, e com’è, oggi, nello spirito di quella Creative Technologie alla base di tutti i progetti della Casa francese.

Abbiamo putoto testarla in anteprima per voi sulle strade di Amsterdam

Ferrari Leggenda e Passione

 

Ferrari uguale Mito. Un accostamento talmente abusato da suonare ormai scontato, se non addirittura eccessivo. Eppure, per gli scettici e i miscredenti, esistono eventi in cui, più che ad un Gran Premio d’Italia o ad un raduno di Rosse, è possibile toccare con mano, anzi “misurare oggettivamente” i termini di questa equazione. Stiamo parlando di ‘Ferrari – Leggenda e Passione’ l’ormai tradizionale asta d’auto d’epoca e oggettistica interamente dedicata alla casa del Cavallino.
Collezionisti e facoltosi appassionati provenienti da ogni angolo del pianeta si sono dati appuntamento a Maranello per l’occasione, pronti ad accapigliarsi a colpi di rilanci pur di mettere le mani su questi gioielli fra i più ambiti in assoluto, ma anche su oggetti e cimeli che hanno fatto la storia più o meno recente della Rossa più amata.

Fiori all’occhiello, fra le 34 rarissime Ferrari d’epoca e le tre Maserati presenti nel lotto, una 330 P4 del ‘67 – tre esemplari esistenti al mondo -, che ha raggiunto “solo” quota 7 milioni di euro prima di essere ritirata dall’asta, sullo sfondo di un’accesa polemica sul valore effettivo di quest’auto che – per prolungarne la sua gloriosa carriera agonistica anche nella categoria Can Am, ha subito modifiche giudicate irreversibili. (altro…)

Nuova Citroen C1

 

Più design, più confort, più tecnologia utile: in questi tre “plus” c’è la sintesi della Nuova C1, la più piccola di casa Citroen, attesa al debutto sulle strade d’Italia.
Gioiosa e frizzante, la Nuova C1 si caratterizza per un design ampiamente rinnovato rispetto alla precedente versione, con una silouhette energica e dinamica, che trasmette gioia di vivere e che esprime fin dal primo impatto una forte personalità. Soprattutto una personalità marcayamente italiana. La nuova C1 nasce infatti dalla matita di Carlo Bonzanigo, Chief Designer Citroen, responsabile del progetto della nuova city car francese. Il frontale vivace e lo sguardo sornione dei proiettori conferiscono alla vettura un look simpatico e deciso. Le dimensioni compatte (3,46 m in lunghezza) e il ridotto raggio di sterzata (4,80 m) ne esaltano le caratteristiche di vettura cittadina, agile e maneggevole.Disponibile in versione 3 e 5 porte, viene presentata con due silhouette: berlina e Airscape, ossia con tetto apribile elettronicamente fino a 120 km/h. Quasi a dire, fermiamoci solo se strettamente necessario. Otto tinte esterne disponibili più due speciali allestimenti bicolore, realizzate per il lancio e caratterizzate da un vivace contrasto cromatico tra tetto e carrozzeria.

Due le motorizzazioni disponibili: 1.0 VTi da 68 cavalli (3.8 litri ogni 100 km) e il più grintoso 1.2 Vti da 82 cv (4.3 litri per 100 km). Abbiamo messo alla prova l’1.0 in un percorso misto, partendo dalla veloce Roma – Fiumicino per poi addentrarci nel traffico urbano e terminando tra le dolci curve della campagna nei pressi di Labico. 68 cavalli non sono molti, ma grazie al peso ridotto (solo 840 kg) e al basso coefficiente di resistenza al rotolamento degli pneumatici, la C1 è in grado di affrontare egregiamente ogni tipo di viaggio, supportata da un’ottima tenuta di strada e da uno sterzo veramente morbido che rende piacevole anche la guida in città. L’ultima nata di Casa Citroen passa brillantemente l’esame di maturità.

Ferrari 250 GTO Story

 

Costruire un’auto da corsa vincente in pista e perfettamente a suo agio anche sulle strade di tutti i giorni. Questo l’input che gli uomini di Maranello ricevettero da Enzo Ferrari per affrontare la stagione agonistica 1962 nel neonato Campionato Mondiale GT. Nasce così la Ferrari 250 GTO, un’autentica icona per tutti gli appassionati.

A cinquant’anni dalla sua nascita la Ferrari 250 GTO conserva intatto il suo mito. Nessuna tra le GT di Maranello è così tanto ammirata e desiderata.  E’ anche estremamente rara: è stata costruita in soli 39 esemplari, con carrozzerie tutte diverse fra loro, abilmente assemblate da sapienti battilastra. Non a caso oggi vanta quotazioni da capogiro: nel 2010, un esemplare battuto all’asta ha raggiunto la cifra record di 20 milioni di Euro. Per scoprire la ragione del suo successo bisogna dunque ripercorrere sua storia, così affascinante e costellata di vittorie sui circuiti di tutto il mondo. (altro…)

Le Mans-Ferrari: cosa bolle in pentola?

La notizia è rimbalzata dal sito ufficiale del Cavallino: sarà Fernando Alonso lo starter d’eccezione dell’edizione numero 82 della 24 Ore di Le Mans, in programma sul mitico circuito della Sarthe il 14 e 15 giugno. Il pilota della Scuderia Ferrari sventolerà la bandiera che segna il momento simbolico del via. L’Automobile Club de l’Ouest ha voluto invitare Alonso quale esponente di punta della Ferrari, che tanto ha rappresentato nella storia di Le Mans, e anche in funzione delle ripetute attenzioni del Presidente Montezemolo nei confronti delle tecnologie e dello sviluppo legato a questa competizione.

Ma la domanda da porci è: sarà solo una visita di cortesia o sotto sotto c’è qualcosa che brucia sotto le ceneri? Già perché quando si accosta il nome Ferrari alla 24 Ore più famosa al mondo vuol dire rischiare di riaccendere un fuoco che arde fin dalle origini della Casa di Maranello e forse mai del tutto sopito. Di fatto, c’è stato un tempo in cui la Ferrari e Le Mans erano legati a doppio filo. Non è certo un mistero che gran parte della fama delle berlinette del Cavallino sia legata alla sbalorditiva vittoria della 166 MM di Luigi Chinetti e Peter Mitchell-Thomson nel 1949. Da allora altre 8 volte le Rosse hanno tagliato per prime il traguardo nella massacrante maratona francese, ma l’ultima risale addirittura al 1965, quasi 50 anni fa. Anzi, quest’anno ricorre il 50 anniversario della vittoria della 275 P di Nino Vaccarella e Jean Guichet. E se vogliamo, proprio questa è l’ultima vittoria di una vettura ufficiale della Ferrari, perché in quella tesissima edizione 65, passata alla storia come prima vera sfida fra Ferrari e Ford, nella falcidie di guasti che fermarono anzitempo i rispettivi squadroni, a salvare l’onore del Cavallino ci pensò la 250LM di Jochen Rindt e Masten Gregory iscritta dalla scuderia privata NART. Da allora, nonostante gli sforzi prodotti, almeno fino al 1973 nel mondiale sport, non si è più visto trionfare nella classifica assoluta una Rossa a Le Mans. Restano le soddisfazioni raccolte in classe GT, l’ultima delle quali nel 2012 con la 458 Italia dell’AF Corse e soprattutto la vittoria nella classe LMP1 con la 333 Sp del team Risi (8. posto assoluto, in un’edizione in cui i regolamenti favorivano marcatamente le vetture di classe GT1). Eppure qualcosa si muove, Anche Montezemolo, che nel 2009 ha preceduto il suo pilota nel simbolico e prestigioso ruolo di “mossiere” della classicissima francese, aveva lasciato trapelare una certa nostalgia dalle parti di Maranello, nonostante ormai da tempo in Ferrari si parli solo di F.1.
Già in passato, al fine di ottenere maggior peso politico ogni qual volta le cose stavano prendendo una piega poco gradita in quel di Maranello, il Grande Enzo è spesso ricorso ad armi ricattatorie, paventando lo spettro di un’uscita di scena dal magico Circus Iridato a favore di qualche altra disciplina agonistica. Basti citare l’esempio della monoposto di F. Indy realizzata nel 1988 al solo scopo di ottenere dalla FIA un nuovo regolamento tecnico che sancisse il ritorno ai motori aspirati dopo gli anni di magra dell’era turbo. Un ritorno a Le Mans quale Exit Strategy da una odierna Formula 1 sempre più amara e avara?