motorsport

100th Targa Florio

Nel giorno della 100.ma edizione della Targa Florio finalmente Floriopoli è tornata a vivere, pulsare, rombare.
Il simulacro del glorioso circuito che fu ha richiamato ancora una volta in Sicilia il gotha del motorismo, per una rievocazione degna del blasone di un nome ormai leggendario.
Rimandando le lancette indietro nel tempo, i siciliani si sono così riversati a migliaia sulle strade delle Madonie, per porgere il loro affettuoso saluto ai propri beniamini: Vic Elford, Arturo Merzario, Andrea De Adamich, Sandro Munari, Nanni Galli, Jacky Ickx, Gijs Van Lennep, Herbert Linge, Carlo Facetti nonchè l’attuale boss della Red Bull Racing, Helmuth Marko.
Su tutti, l’idolo dei siciliani: Nino Vaccarella. Per lui passerella d’onore lungo i pochi km che separano la partenza dall’abitato di Cerda, uno dei più caratteristici tratti di questo incredibile tracciato. E bagno di folla è stato, per ritornare a vivere quei magici anni ’60 e ’70, quando la Targa visse il suo momento più fulgido.
C’è spazio e gloria anche per Ciccio di Cefalù, il celebre calzolaio dei piloti, tuttora amatissimo dagli appassionati e dai suoi illustri clienti “dal piede pesante”. Non a caso almeno la metà dei protagonisti calzava le sue celebri Racing Shoes…
Oggi, i 72 Km del piccolo delle Madonie sono in gran parte resi inagibili dal dissesto idrogeologico e grande è il rimpianto per non poter rivedere in azione questi eroi sopravvissuti e i loro fantastici bolidi, a pennellare come un tempo le mille curve di questo circuito, simbolo di un’epoca che ormai non c’è più.
Mentre a Floriopoli si chiudeva la festa, la corsa più antica del mondo, sia pure ormai sotto forma di tradizionale rally, continua la sua epopea. E a poca distanza da questa straordinario vento di passione, altri protagonisti si contendevano il trofeo ancora oggi più ambito: quella celebre Targa in ottone voluta da Vincenzo Florio nel lontano 1906. E a inserire i propri nomi nell’edizione 100 della Targa sono stati, ancora una volta, Paolo Andreucci e Anna Andreussi, gli alfieri della Peugeot Italia e la loro fedele 208 T16 R5.
Ma questa è già un’altra storia.

 

 

TAG HEUER, un secolo di corsa

La passione per i motori è da sempre nel DNA della Tag Heuer, l’azienda svizzera celebre per i suoi cronografi da polso. L’edizione 2016 del Salone di Ginevra celebra questo importante connubio, esponendo alcune delle più significative vetture legate alla storia del marchio.
Un secolo fa Edouard Heuer brevettava il primo cronometro con funzione start/stop al centesimo di secondo. Uno strumento prezioso per lo sport agonistico, e non solo per le competizioni motoristiche.

Fin dagli anni ’60 i Cronografi Heuer sono riconosciuti nell’ambiente delle corse come i migliori strumenti di misurazione del tempo. Fra i suoi primi testimonial figurano nomi del calibro di Jo Siffert, Jackie Ickx e Steve McQueen, che saprà coniugare la professione di attore e la passione per i motori nella celebre pellicola cult “La 24 Ore di Le Mans”.
Oggi è un altro attore-pilota, Patrick Dempsey, che si alterna fra il ruolo di protagonista della serie Grey’s Anatomy e di pilota della scuderia che porta il suo nome, a svolgere il ruolo di brand ambassador.

Negli anni ‘70 si consolida la partnership con la scuderia Ferrari, mentre i primi transponder, con rilevazione automatica dei tempi al passaggio di fronte alla fotocellula, rivoluzionano completamente il mondo del motorsport.
Nel 1986 nasce la TAG Heuer, dalla fusione con l’azienda fondata dall’imprenditore franco-saudita Mansour Ojjeh, già socio di Ron Dennis e proprietario del brand che dà il nome ai motori Porsche V6 turbo che equipaggiano la McLaren campione del mondo. Sono gli anni dei trionfi iridati di Alain Prost e Ayrton Senna, quest’ultimo ancora oggi testimonial del marchio, grazie alla partnership con la Fondazione dedicata al pilota brasiliano.

A 100 anni di distanza dal primo cronometro, Tag Heuer presenta oggi un nuovo orologio da polso, dedicato al campionato FIA Formula E, ma soprattutto il 2016 segna il ritorno del marchio elevtico in F.1, con un impegno diretto di altissimo profilo: saranno infatti marchiati TAG Heuer i propulsori Renault destinati al team Red Bull.

Corsi e ricorsi storici, dunque: la sfida all’ultimo millesimo di secondo continua…

Sua Maestà Peterhansel, Dakar alla Peugeot

Obiettivo centrato. Dopo una prima stagione di apprendistato, la Peugeot è tornata a trionfare alla Dakar rinverdendo i fasti degli anni ’90. A compiere l’impresa al volante del velocissimo buggy 2008 DKR è stato ancora una volta Stephane Peterhansel, sempre più ‘Mister Dakar’. Il pilota della Peugeot ha conquistato il successo numero 12 in questa corsa, avendo saputo aggiungere, alle sei vittorie colte con le due ruote (nelle edizioni 1991, 1992, 1993, 1995, 1997, 1998), altrettanti allori una volta passato alle automobili (2004, 2005, 2007, 2012, 2013). Il 50enne pilota francese, dopo un’iniziale sfuriata dei suoi velocissimi compagni di squadra, l’esordiente Sebastian Loeb e il coriaceo Carlos Sainz, è uscito fuori alla distanza, regolando agevolmente il ritorno di Al Attiyah, 2° con la Mini e De Villiers, 3° con la Toyota.
Una vittoria di prestigio per la Casa del Leone, che può così aggiungere un altro trofeo alla sua ricca bacheca.

Omaggio a Maria Teresa de Filippis


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È scomparsa a 89 anni Maria Teresa De Filippis, la prima donna pilota nella storia della Formula 1. Nata a Napoli nel 1926, la De Filippis esordì nelle competizioni quasi per gioco, mostrando da subito un talento non comune. La Maserati A6GCS è stata la vettura che le ha dato le maggiori soddisfazioni, come la vittoria assoluta alla Catania/Etna del 1955. Un successo prestigioso, per di più ottenuto siglando il nuovo record della cronoscalata, che porrà le basi in vista del successivo passo nella sua carriera agonistica, ovvero il debutto in F.1. Nel 1958 acquista perciò una Maserati 250F che porta al debutto al Gran Premio di Siracusa, cogliendo un ottimo 5° posto al traguardo. L’esordio nel Campionato Mondiale avviene pochi giorni dopo, al GP di Montecarlo, mancando però la qualificazione. Conclude la stagione ’58 disputando tre GP con il miglior risultato del 10° posto nel GP del Belgio. L’annpo seguente disputò le qualificazioni del GP di Montecarlo, ma poi decise di porre fine alla sua carriera dopo la tragedia di Jean Behra, suo amico nonché titolare della squadra per la quale avrebbe corso la stagione 1959. Questo video vuole essere il nostro sentito omaggio alla Signora delle Corse, o come amava definirsi, “una donna fra tante primedonne”.
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Un anno fa, Jean Pierre Beltoise

Personaggio scomodo, pilota ruvido, fama da duro. Sinistramente legato ad un assurdo incidente che nel 1971 ha privato l’Italia da corsa di uno degli astri nascenti più fulgidi dell’epoca: Ignazio Giunti. Eppure è tempo di dedicare a Jean Pierre Beltoise il giusto tributo, quello di un campione indomito, innamorato del suo lavoro, sopravvissuto a sé stesso in un’epoca che di sconti ne ha concessi davvero pochi. E allora, perché non ricordarlo così, ad un anno esatto dalla sua scomparsa, con questo breve contributo filmato, che ci restituisce un JPB più intino e più vero…
Ormai, a quest’ora, vecchie ruggini, rivalità e incomprensioni saranno state già chiarite da un pezzo.

Peugeot 2008 Black Matt, Urban Dakar

Peugeot 2008 DKR  cambia pelle, con una veste più aerodinamica e un motore ancora più  potente: la nuova arma della casa del Leone per la conquista della Dakar 2016 è pronta a raccogliere sfida.

Forte dell’esperienza della passata edizione, e soprattutto di quattro vittorie consecutive alla fine degli anni ’80 nella Dakar che fu, la casa francese torna all’assalto della classicissima di apertura della stagione motoristica, che prenderà il via da Buenos Aires il 3 gennaio per concludersi sabato 16 a Rosario, dopo oltre 9000 Km e due settimane di gara.

La nuova 2008 DKR vanta un profilo molto più accurato. Sotto la carrozzeria in carbonio, le sospensioni sono state profondamente riviste, mentre i nuovi cerchi in magnesio sono abbinati a pneumatici Michelin più robusti e leggeri.

Ma le novità non finiscono qui. Per tornare a scrivere il proprio nome nell’albo d’oro della Dakar, nel 2016 Peugeot Sport calerà ben 4 assi.

A Stéphane Peterhansel, Carlos Sainz e Cyril Despres  si aggiungerà infatti il re indiscusso dei rally, Sebastien Loeb. E sarebbe davvero un colpo sensazionale se il campione alsaziano dovesse riuscire ad aggiungere ai suoi 9 titoli iridati anche un successo nella prova regina del mondiale rally-raid.

In attesa che la maratona sudamericana emetta i suoi verdetti, è già possibile cucirsi addosso un po’ di spirito Dakar anche sulle strade di tutti i giorni, grazie a questa specialissima versione della Peugeot 2008 denominata Black Matt Limited Edition. Ideata e concepita esclusivamente per il mercato italiano, la 2008 Black Matt viene offerta in un accattivante nero opaco su cui spicca l’arancio dei gusci degli specchietti retrovisori, per un look aggressivo non lontano dalla livrea dell’omonimo buggy da corsa.

L’equipaggiamento è quello della versione Allure con interni in pelle, a cui si aggiungono i cerchi in lega da 17″, il navigatore satellitare e il sistema Grip Control, in grado di ottimizzare la motricità delle vettura sui fondi a scarsa aderenza.

Proposta in soli 120 esemplari con la sola motorizzazione BlueHDi  da 120 CV, viene offerta in listino a 26.300 euro. Il prezzo dell’esclusività.

 

Peugeot Sport, “Mal d’Africa”

Peugeot è presente alla fiera AutoMoto d’Epoca di Padova con alcuni modelli entrati nella storia delle grandi corse africane, uno dei primissimi terreni di conquista del marchio del Leone. Una storia che inizia tra la fine degli anni ’50 ed i primi ani ’60 con le Peugeot 203 impegnate più volte nel Rally del Kenya. La vettura che darà maggiori soddisfazioni alla casa francese sarà però la 404, che trionferà più volte al Safari Rally. Successi replicati dalla 504.

Nel 1976 arriva la Peugeot 504 Coupé V6 da 240 CV che domina il Rallye du Bandama di quell’anno: partono in 51, arrivano in otto. Le prime cinque sono Peugeot. La vettura esposta sullo stand è la 504 Coupé V6 vincitrice del Safari Rally del 1978 con Jean Pierre Nicolas e Jean-Claude Lefebvre. Trazione posteriore, motore V6 con due carburatori triplo corpo, 2664 cc , 240 cavalli, cambio a 5 rapporti. Dopo anni nelle competizioni del Gruppo B alla fine degli anni ’80 si ritorna in Africa con la Peugeot 205 T16 Grand-Raid che vince l’edizione 1988 della Parigi-Dakar. La vettura esposta a Padova: 4 ruote motrici, motore 4 cilindri in linea turbo in posizione centrale posteriore, 1775 cc , 360 cavalli a 8500 giri, 4 valvole per cilindro, 2 alberi a camme in testa, cambio a 6 rapporti.

Infine nel 1990 è la volta della 405 T16 Grand-Raid si aggiudica nuovamente la Dakar. La vettura esposta sullo stand è la 405 T16 Grand-Raid telaio C403, terza al Rally di Tunisia del 1988 con Henri Pescarolo e, nel 1989, prima al Rally di Baja (Spagna) con Jacky Ickx e al Rally dei Faraoni con Ari Vatanen. Quattro ruote motrici, motore centrale posteriore, 4 cilindri, turbocompressa, 2 alberi a camme in testa e 4 valvole per cilindro, 1905 cc, cambio a 6 rapporti.

Dopo il ritorno nella Dakar dal 2015 e con l’ingresso nel team per il 2016 di Sebastien Loeb, la 2008 DKR16 è destinata a diventare nei prossimi anni una vettura destinata a prolungare questa affascinante storia.

Nasce il Team DS Virgin Racing Formula E

Nuovi arrivi nel mondo del motorsport.
Ds automobiles scende in lizza a fianco del team Virgin Racing nel campionato di Formula E 2015/2016.
Il marchio di lusso del Gruppo PSA (Peugeot-Citroen) è dunque fra i primi a raccogliere la sfida nella rivoluzionaria serie per monoposto a motore elettrico, visto che, dopo un primo anno disputato con vetture monotipo, la stagione che va a iniziare vedrà un maggiore coinvolgimento delle case automobilistiche, che potranno fornire delle power unit appositamente realizzate.
Una nuova sfida anche per Yves Matton, fresco reduce da due stagioni trionfali sul ponte di comando del team Citroen nel WTCC.

Ambiziosa la squadra e prestigiosi i due piloti della scuderia, con Jean-Eric Vergne chiamato ad affiancare in seno al Team Virgin il confermatissimo Sam Bird.

Al di là degli obiettivi del Team DS Virgin Racing, di certo la casa francese ha lanciato un chiaro segnale riguardo alla sua visione sul futuro della mobilità.

Ciccio di Cefalù, scarpe da favola

 

C’era una volta un umile artigiano, le cui uniche ricchezze consistevano in una notevole dose di passione e in una carica di simpatia innata e contagiosa. Viveva in una terra povera e bellissima, una Cefalù turisticamente ancora tutta da scoprire, dove le giornate trascorrevano monotone come può essere ripetitiva la vita in un villaggio di pescatori. Un’immutabilità che però ogni primavera conosceva un’eccezione, quando il mondo delle corse calava in massa alle pendici delle Madonie per perpetuare il Mito della Velocità: affrontare la Targa Florio, la corsa più antica del mondo. La difficoltà di mettere a punto le vetture e di memorizzare un tracciato di oltre diecimila curve disseminate lungo 72 km di strade di montagna, obbligavano le squadre ad arrivare in Sicilia con un certo anticipo rispetto alla gara.

Sognare è un lusso che si può concedere a tutti, figuriamoci ad un ragazzo vispo come il nostro Ciccio, calzolaio di professione. (altro…)